Passa la variante Ceccotti: il resoconto del Consiglio Comunale

Dopo il nulla di fatto di martedì, per mancanza del numero legale, si torna a discutere in consiglio comunale l’area Ceccotti.

Un consiglio molto “caldo” quello di stasera, reso incandescente dal clima sorto attorno al tema negli ultimi periodi, vista l’importanza di quella zona per il futuro della città.

Già lo scorso martedì vari gruppi tra cui Spazio Comune e l’associazione “No al cavalcavia” dichiaravano che il questo era un progetto “speculativo”, “geniale e perverso”.

I vari gruppi rivendicavano il diritto alla partecipazione attiva da parte dei cittadini, a loro avviso non presi in considerazione da nessuno, dato che la Ceccotti è “un bene comune per tutta la citta’ e una nuova possibilita’ e occasione per promuovere e praticare il nuovo modo di intendere la democrazia,l’economia e la mobilita’ urbana”. Già da tempo questi gruppi e altri cittadini stavano dimostrando dissenso per il progetto, tra l’altro quasi top-secret, per la futura area Ceccotti.

Inizia la seduta. In aula 16 consiglieri tra i banchi della maggioranza e 13 tra quelli dell’opposizione. L’assessore Perugini illustra, tra qualche fischio del pubblico presente,  il progetto.

Cominciano gli interventi da parte dell’opposizione:Vastaroli, Troiani, Scalabroni, Micucci, Berdini e infine Ghio, il quale parla di una non conformità alla Legge Poru della variante dell’area Ceccotti.

La parola passa al Sindaco, Massimo Mobili, il quale difende l’operato dell’amministrazione. A detta del Sindaco se non fosse stato per merito della attuale ammistrazione si sarebbero approvati quasi il doppio dei 90 mila metri cubi di cemento per l’area Ceccotti. Mobili sostiene che i problemi posti dall’opposizione siano puramente “politici” e non dovuti ai metri cubi di cemento e quanto previsto dal progetto in esame.

Verso l’una di notte iniziano le votazioni: 14 voti favorevoli, 13 contrari, 2 consiglieri astenuti (Pollastrelli e Doria). La variente Ceccotti viene approvata.

Dopo decenni, dal 75, atti amministrativi, ricorsi al Tar e polemiche infinite si decide il futuro  dell’area in cui nel 1921 Balduino Ceccotti apre in città la sua Fornace.